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Diritto di voto

Sono passati quasi 70 anni dal primo passo verso l'eguaglianza tra uomo e donna in Italia. Ora le donne sono parte integrante della società.


"Il 1 febbraio del 1945 con il Paese diviso ed il nord sottoposto all’occupazione tedesca il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi emanò un decreto che riconosceva il diritto di voto alle donne. Il 2 giugno del 1946 ebbe luogo il Referendum per scegliere tra monarchia e repubblica e per le elezioni della Assemblea costituente. All'interno dell'Assemblea costituente sedettero le prime parlamentari: nove della DC (democrazia cristiana), nove delle PCI (partito comunista italiano), due del PSIUP (partito socialista italiano unità proletaria).
 
Con il diritto di voto alle donne, viene usato il termine suffragio femminile, cioè un movimento di riforma che ha come obbiettivo estendere il voto alle donne. Un contributo notevole è stato dato dalle "suffragette",donne appartenenti a un movimento di emancipazione femminile, nato per ottenere il diritto di voto per le donne.

In molti paesi il suffragio femminile fu riconosciuto prima del suffragio universale, così a donne di certe razze e classi sociali non fu concesso il diritto di voto.

Il suffragio universale è il principio secondo il quale tutti i cittadini maggiorenni, possono partecipare alle elezioni politiche e amministrative.
Donna al voto nel 1946

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